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31 ottobre 2011 / lanfrancovisconti

L’onestà e la saggezza professionale di Giusy

L’onestà e la saggezza professionale hanno sempre contraddistinto il percorso artistico di Giusy.

Spesse volte, intervistata  da giornalisti  televisivi e critici musicali della carta stampata  –  a tal proposito ricordo un’intervista  rilasciata  alcuni  anni  fà  alla collega Maria Paola Masala,  curatrice della pagina  cultura e spettacolo del quotidiano “L’Unione  sarda”,  a  margine di uno  dei  suoi masterclass di canto lirico che  annualmente teneva al Conservatorio di musica G.L. da Palestrina – , affermava (e anche alla  collega confermò) che la sua  carriera era stata caratterizzata dall’aver detto molti nò  che sì a importanti  registi, impresari teatrali, direttori d’orchestra che le proponevano  di cantare parti che, pur  desiderando in cuor suo affronatare, non sentiva  ancora sue. Disse infatti un nò  sofferto – ma ponderato – al produttore Patroni Griffi e  al regista Anderman, quando preliminarmente  le  chiesero, nel 1991, dopo il  grandissimo successo personale ottenuto alle Terme di Caracalla  nel famoso  concerto “le 7 Regine della lirica”, di interpretare il ruolo  di Floria Tosca nella  bella produzione che venne poi trasmessa in diretta  televisiva  mondovisione (con Placido Domingo, Ruggero Raimondi e Catherine Malfitano). Giusy nelle  sue decisioni era  convinta  e fermamente determinata;  disse  certamente  altri nò  ad altri direttori artistici, registi teatrali  negli anni successivi  quando le venne prospettato di sostenere ruoli un pò – per  così  dire – vocalmente pesanti. Mi  diceva spesso che una buona carriera di un  cantante  lirico si costruisce ponderando al massimo le scelte di repertorio e  ben valutando le proprie risorse vocali.  E aveva ragione da vendere. Lei è  sempre stata professionalmente seria e onesta e  soprattutto alquanto accorta  e misurata nel decidere come  negli anni a venire doveva evolversi il suo percorso artistico.

Lanfranco 

 

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