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23 ottobre 2011 / lanfrancovisconti

Giusi Devinu: un fenomeno

“Quando agli inizi degli anni 1980 apparve sulla scena, Giusy Devinu, allora soprano lirico di coloratura, venne accolta come un sorta di ciclone, una grande rivelazione, un fenomeno.

Come dimenticarsi delle sue meravigliose agilità dei suoi sopracuti, veri e propri voli pindarici…, miracoli virtuosistici che lasciavano di stucco i suoi colleghi, gli addetti ai lavori e in particolare gli spettatori e i suoi tanti ammiratori…

E come dimenticare il suo viso, il suo incedere felpato sulla scena, i suoi occhi; quegli occhi luminosi, immensi e dardeggianti su quel fisico minuto.

Come dimenticare la sua determinazione, la sua tenacia, la sua dedizione profonda verso la musica, lo studio teso alla ricerca della perfezione; come dimenticare, ancora, la sua dolcezza nel proporsi, il suo rispetto verso i colleghi, gli amicio cari, ma, anche, la sua delicata riservatezza..

Come dimenticare il suo infinito amore per il compagno della sua vita, Francesco, per i suoi carissimi genitori, sorelle e fratelli e per tutti i familiari.

Sono stati – i nostri – oltre 23 anni di amicizia profonda e sincera; la sua carriera internazionale fu costellata – come tutti sappiamo – di numerosi successi di pubblico e di critica; ciò nonostante lei rimaneva sempre con i piedi per terra, semplice, umile, leale con tutti, antidiva per eccellenza e carissima amica pronta a condividere con noi – anche da lontano allorquando si trovava all’estero -, gioie, soddisfazioni artistiche ed anche momenti di riflessione e di tristezza…

Poi, agli inizi del 2001, il sipario cadde improvvisamente col sopravanzare della impietosa malattia alla quale non si rassegnava, non lasciandosi soggiogare, non perdendo fiducia in se stessa, non temendo di avere energie e forze sufficienti per sopportare il male, anzi, combattrè la sua battaglia cercando in tutti i modi di reagire con la volontà ferrea di perpetuare la sua arte attraverso l’insegnamento del canto.

Lei, della natura della sua malattia non parlo’ probabilmente con nessuno, tantomeno con noi. Desiderava infatti che i tanti amici non si preoccupassero per il suo stato di salute che peraltro riusciva a mascherare con la sua ferma volontà di VIVERE e di continuare a trasmettere emozioni.

Questo è stato per noi il Suo più grande INSEGNAMENTO”.

Lanfranco e Annarita

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