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23 ottobre 2011 / lanfrancovisconti

Il sorriso di Giusy

Fra me, mia moglie Anna Rita, con Giusy e Francesco e i suoi cari familiari, c’è stata una bella amicizia, stima reciproca per oltre venti anni. Mi ricordo la prima volta che la sentii cantare: era il 1980 a Tempio Pausania nella circostanza di un anniversario della morte del grande tenore sardo tempiese di fama internazionale – considerato da molti l’epigono di Enrico Caruso.Vi fu un bellissimo concerto lirico-vocale, con la partecipazione di molti cantanti lirici sardi (oltre a Giusy, che cantò divinamente, scatenando l’applauso del festoso pubblico presente in sala e il futuro marito Francesco Musinu, Loredana Putzolu, Maria Casula, Maria Luisa Garbato, Salvatore Sassu, Mario Luperi,Gianni Mastino, accompagnati al pianoforte dalla prof.ssa Mariella Longu. Di quella magnifica serata venne registrato dall’editore Bongiovanni di BO, un LP che abbiamo ancora gelosamente custodito nei nostri archivi. Rimasi, assieme a tanti altri amici presenti, subito sbalordito e colpito della grande attitudine al virtuosismo belcantistico che la pirotecnica voce di Giusy possedeva; il tutto con una estrema disinvoltura e sicurezza nel porgere le parole cantate e con già eloquente tecnica….La bella iniziativa di ricordare Berenardo Demuro con questo concerto fu del compianto ing. Antonino Defraia – stimatissimo scrittore di importanti e interessanti testi sullo stesso B. Demuro, sul tenore cagliaritano Mario De Candia e sul tenore Manurita – che curò le note di copertina del disco.Con Giusy siamo stati sempre a contatto anche telefonico, allorquando stava frequentamente all’estero, impegnata interprete di tante eroine del suo ammirevole repertorio. Era sempre tanto gentile e tanto dolce con noi, ma, allo stesso tempo, molto severa con se stessa. La sua natura l’ha portata a diventare un’artista eccezionale e straordinaria alla quale, a differenza di qualche sua collega, non piaceva tanto “apparire”, bensì “essere” . Sia questo allora d’esempio per i suoi numerosi e amati allievi di canto, ai quali, con tanta passione e disponibilità disinteressata ha voluto elargire in 16 anni di masterclass – effettuati al Conservatorio di Cagliari -, per iniziativa del Lions Club Cagliari-Villanova, preziosi insegnamenti tecnici e tanti, tanti consigli su come si deve cantare.Grazie ancora carissima Giusy.

Lanfranco e A.Rita

One Comment

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  1. lanfrancovisconti / Ott 28 2011 21:59

    RIFLESSIONE

    VERSO IL 1993, Giusy, nel pieno della sua maturità artistica, si accorse che il volume, lo spessore e la proiezione della sua voce stavano diventando più ampi e che nell’immediato futuro le si potevano aprire le porte di una parte di repertorio sino allora da lei inesplorato. Allo stesso tempo era ben conscia e consapevole che per raggiungere questo obiettivo era necessario studiare di più, e con gradualità, avvicinarsi – soprattutto vocalmente e psicologicamente -, a nuovi ruoli appartenenti al repertorio lirico e drammatico di agilità, quali quelli di Mimì di Bohème, Liù di Turandot, Suor Angelica, Anna Bolena, Maria di Rohan e Maria Stuarda di Donizetti, Giulietta di Capuleti e Montecchi di Bellini, Suzèl di L’Amico Fritz di Mascagni, etc.

    Ebbene, tutti questi personaggi lei seppe affrontare e risolvere in teatro con le “armi” dell’abbandono, della passione, dell’accento, sempre pertinente, del fraseggio, costantemente partecipe e con l’empito della grande artista.

    Questi obiettivi – e i conseguenti risultati -, non potevano sicuramente essere raggiunti, se non con uno studio approfondito dei suddetti nuovi personaggi, teso alla continua ricerca della perfezione, una serietà professionale di prim’ordine e con un’agguerrita preparazione musicale.

    Lanfranco

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